All’inaugurazione del nuovo ponte di Genova i parenti delle vittime non ci saranno.
Proviamo a capire perché.
Il ponte Morandi ha avuto una manutenzione del tutto assente, e come la procura ha stabilito, venivano falsificati i documenti di sicurezza sull’infrastruttura. Erano stati promessi interventi mirati e la sospensione delle concessioni ad Autostrade: fu promesso al funerale, davanti alle 43 bare.
E invece, nascondendosi dietro a cavilli contrattuali, tutto finirà come al solito a tarallucci e vino, con la colpevole omertà e connivenza del Governo.
Per non parlare dell’inaugurazione del nuovo ponte. All’inizio l’intenzione della maggioranza era di fare una festicciola con Amadeus e Fiorello, per poi virare verso l’ipotesi di un balletto sul ponte, per poi cambiare ancora idee e ospitare un concerto di musica classica. Rimaniamo comunque sempre nell’ambito dello spettacolo, è così che vedono questo ponte. Uno show.
Abbiamo anche visto il presidente Toti e il rappresentante della Impregilo, compiere il primo viaggio sul nuovo ponte, circondati da telecamere. Di cattivo gusto, non trovate?
Forse sarebbe stato meglio concedere questo onore ai parenti delle vittime.
Insomma, la costruzione del nuovo ponte e l’inaugurazione della nuova infrastruttura, è stata talmente strumentalizzata e utilizzata come grimaldello elettorale da essere semplicemente disgustosa. Questo miserabile teatrino ha talmente indignato e fatto rivoltare lo stomaco ai parenti delle vittime, che queste hanno deciso di non partecipare.
La politica non è solamente fare le cose, ma anche farle bene. Comportandosi da avvoltoi, cercando di utilizzare ogni possibile pubblicità, sulla pelle di 43 vittime e delle loro famiglie, non sono degni di rappresentare la nostra Regione, come diciamo da sempre. L’assenza dei parenti delle vittime, che hanno molto più onore e morale della maggioranza, sarà il segno tangibile della miseria e della pochezza della nostra classe politica.