L’articolo dell’Espresso comparso stamattina rivela la provenienza di 221mila Euro sui 792mila raccolti dalla fondazione Change di Toti.
L’articolo evidenzia come a ciascuna di queste donazioni segrete (che per la prima volta giornalisti rivelano al pubblico – seppur parzialmente), siano corrisposte puntualmente assegnazioni dirette di concessioni, o indirette attraverso gare pubbliche, dagli Enti amministrati da Toti e dai suoi amici e alleati, che Toti, come presidente di Regione, ha convenientemente messo in posizioni strategiche: ad esempio Signorini all’Autorità portuale, o sindaci che Toti ha candidato o sostenuto, in primis Bucci a Genova, poi Caprioglio a Savona, Peracchini alla Spezia, Chiappori a Diano Marina.
Le operazioni cui gli uomini di Toti nelle Istituzioni pubbliche danno vita, a tutto vantaggio dei donatori finora secretati: garantiscono loro affari milionari. La cosa più grave in tutto questo è senz’altro la segretezza unita al fatto che amministratori pubblici come Toti (Regione Liguria), Signorini (Autorità Portuale), Bucci (Comune di Genova) e altri sindaci (Comune di Savona, La Spezia, Diano Marina), dovrebbero perseguire solo ed esclusivamente l’interesse pubblico della collettività e non – casualmente e puntuali come la morte – quello dei loro munifici donatori segreti.
I donatori peraltro sono stati resi furbescamente segreti da Toti stesso, creando appositamente una Fondazione per raccogliere le donazioni per la sua attività politica, quando poteva creare un’associazione, ad esempio, che richiede trasparenza: mentre la fondazione è un istituto per il quale – assurdamente – in Italia non è prevista trasparenza, nemmeno quando si occupa di finanziare campagne elettorali o partiti politici (ma a Roma stiamo appunto cambiando questa legge con una proposta a prima firma Gianluigi Paragone).
Un amministratore pubblico come Toti e Bucci non dovrebbe nemmeno accettare donazioni da coloro che hanno interessi milionari con l’ente pubblico che rappresentano. Nulla vietava comunque a Toti di palesare i nomi dei suoi finanziatori – come gli abbiamo chiesto più e più volte – ma si è sempre rifiutato di farlo, trincerandosi dietro la legittima segretezza garantita dall’istituto della Fondazione…
Ecco qui sotto uno schema dei dati emersi oggi dall’inchiesta dell’Espresso:
ENTRATE
– 80’000€ Europam ➡ commessa multimilionaria con AMT (Azienda Trasporti di Genova – Bucci)
– 46’000€ Calabró (contatti con ‘ndrangheta) ➡ ?
– 40’000€ Spinelli ➡ rinnovo concessioni milionarie
– 35’000€ Terminal San Giorgio srl (Gruppo Gavio) ➡ rinnovo concessioni milionarie, lotto 3 copertura Bisagno
– 10’000€ Pessina costruzioni spa ➡ Ospedale Felettino alla Spezia
– 10’000€ GIP spa (95% Infravia e Infracapital, 5% fam. Schenone) ➡ Terminal Sech, Calata Bettolo (porto di Genova)
Totale Espresso: 221’000€
Totale incassato: 792’000€
USCITE
– 173’000€ conti personali di Toti
– 102’000€ Bucci (Genova)
– 67’500 Peracchini (La Spezia)
– 5’000€ Caprioglio (Savona)
– 1’000€ Chiappori (Diano Marina)
Totale Espresso: 346’000€
Alice Salvatore, MoVimento 5 Stelle Liguria