Quello del ritardo dei treni è un problema ben conosciuto in Liguria e parlare di “agosto nero” per i pendolari è utilizzare un eufemismo: i ritardi accumulati dai convogli regionali, in particolare in occasione del ponte di Ferragosto, hanno messo in reale difficoltà migliaia di persone. Si è gridato allo scandalo e minacciato multe: ma si è mosso davvero qualcosa?

Ritardo dei treni, agosto di fuoco per la Liguria

A livello statistico la rete ferroviaria ligure non è una di quelle che vengono ricordate per efficienza e puntualità. E la riprova di questa triste realtà si è avuta proprio lo scorso 16 agosto quando, nel pieno di un periodo di importante flusso turistico nazionale ed internazionale legato al Ferragosto, migliaia di passeggeri sono rimasti vittime di una soppressione improvvisa di 23 treni regionali da parte di Trenitalia per “mancanza di personale”. Una situazione di incredibile disagio che ha colpito la popolazione con conseguenze importanti per molti, dato che sia i pendolari che dovevano raggiungere il luogo di lavoro sia i numerosi turisti presenti si sono trovati nell’impossibilità di viaggiare.

Nell’immediato, lo scorso 16 agosto, è arrivata la condanna dell’accaduto da parte dell’assessore ai Trasporti della Regione Liguria Gianni Berrino il quale, attaccando Trenitalia per la soppressione dei convogli, aveva chiamato in causa il contratto di intesa tra l’azienda e la Regione, sottolineando come lo stesso non era stato rispettato e annunciando a gran voce sanzioni nei confronti di Trenitalia. Un contratto, va sottolineato, basato su condizioni sfavorevoli per la Regione la quale non si è ancora preoccupata di convocare un tavolo per rivedere lo stesso al fine di evitare problemi di questo genere.

La penale di Gianni Berrino a Trenitalia

Gestire una rete ferroviaria complessa come quella della Regione Liguria comporta la necessità della strutturazione di un sistema efficiente in quanto ad organizzazione e logistica: è chiaro da tempo che da questo punto di vista Trenitalia e il governo regionale debbano lavorare per migliorare la situazione, dando vita a radicali trasformazioni ad ogni livello.

In particolare Genova ed il suo hinterland sono spesso vittime di disagi relativi ai ritardi dei treni che percorrono la zona e nonostante le proteste e le denunce presentate negli anni poco o niente è cambiato. I due episodi principali di disagio di questa estate sono la riprova di un’efficienza da ricercare a tutti i costi per il bene della popolazione.

Gianni Berrino ha invocato, subito dopo la cancellazione dei treni regionali del 16 agosto, una possibile rescissione del contratto con Trenitalia e l’applicazione di una penale all’azienda di trasporti per non aver rispettato le clausole di servizio al suo interno. Una presa di posizione alla quale però non è poi seguita una azione reale, sebbene sia stato sottolineato come i danni acquisiti quel giorno non riguardassero solo il disagio dei pendolari ma anche l’immagine stessa della Regione.

E’ lecito chiedersi: è stata davvero comminata una penale a Trenitalia per i disagi vissuti dai cittadini il 16 luglio? A quanto ammonta il risarcimento richiesto dalla Regione, se è stato richiesto? Poco o niente si è saputo dopo che il giorno stesso l’assessore ai trasporti aveva così dichiarato:

Regione Liguria è pronta a rescindere il contratto di servizio se quanto avvenuto lo scorso 16 agosto dovesse ripetersi, come peraltro stabilito dallo stesso articolo 27 del contratto.

Ed un simile “incidente” in grado di spingere verso la risoluzione del contratto si è ripetuto con le problematiche vissute il 19 agosto: quello che doveva essere il semplice ed usuale percorso dell’intercity si è trasformato in un viaggio della speranza. I passeggeri sono quelli che hanno subito le conseguenze più sgradevoli dell’incapacità di fornire un servizio di trasporto adeguato da parte di Trenitalia, ottenendo solo ritardi, problemi sul lavoro e difficoltà fisiche per colpa del caldo.

Ritardo treni e penali: servono fatti, non parole

Per risolvere il problema del ritardo dei treni in Liguria non bastano le parole ma è necessario fare dei fatti: servono potenziamenti e manutenzione, nuovi convogli ed una maggiore organizzazione. La penale commissionata a Trenitalia, se esistente, potrebbe aiutare a coprire il costo di questi interventi basilari per il miglioramento della linea ferroviaria e del servizio ai cittadini. A quanto ammonta ciò che dovrebbe essere stato richiesto? Al momento ancora non si hanno notizie a tal riguardo: ai proclami a gran voce sembra non essere seguita alcuna azione.

In alternativa, come anche indicato da Alice Salvatore, capogruppo 5 Stelle presso la Regione Liguria, sarebbe auspicabile che l’assessore ai Trasporti Gianni Berrino comunichi perlomeno come intenda rescindere il contratto di Servizio di Trenitalia, puntando ad un accordo più equo con l’azienda che si occupi anche di risolvere i problemi di sicurezza e pulizia dei vagoni.

Non bisogna infatti dimenticare che i primi a pagare per l’inefficienza del sistema ferroviario sono tutti quei pendolari che usano il trasporto su rotaia per raggiungere il luogo di lavoro ed al prezzo che gli stessi pagano dovrebbe corrispondere un servizio degno di questo nome.