Il tentativo continuo di distruzione della Liguria da parte della giunta ha un’altra puntata. Da una parte i cittadini, il sindaco del comune di Pigna, il Fai Fondo ambiente Italiano, la Provincia di Imperia e loro, i gamberi di fiume, una specie rara e protetta.

Dall’altra un’azienda e la Giunta di Giovanni Toti che vogliono massacrare un luogo perfetto, con un ponte romanico vincolato come bene architettonico, acque fresche, pulitissime, fauna e flora intatte nei secoli. Perché?

Sabato 25 Gennaio alle ore 14 tutti coloro che difendono la vita si ritroveranno presso i laghetti del Rio Carne per ribadire il no alla distruzione di un ambiente di enorme valore storico e naturale.

Dopo il divieto di Provincia e Soprintendenza la Remna, azienda che si occupa di sfruttamento per scopi idroelettrici, si è opposta e con l’appoggio sconsiderato della Regione Liguria continua a voler pervicacemente colpire un paradiso di natura e vita.

Non c’è nessun motivo logico, se non quello del mero profitto, per cancellare il Rio Carne con tutto il suo carico di animali, piante, rocce e manufatti che risalgono al XIV secolo.

Qui non è questione di politica, qui è una lotta tra vita e morte. Togliere l’acqua dal Rio Carne vuol dire uccidere tutta la fauna acquatica, i gamberi di fiume e una specie particolarissima di libellula, e ovviamente radere praticamente al suolo la flora, le piante di Ontano e gli arbusti locali.

Vi invito tutti a raggiungere i laghetti del Rio Carne, se non li avete ancora visti potrete osservare la meraviglia della natura e della storia ligure. Fatelo, in tanti. Oppure vincerà chi renderà tutto cemento ed eliminerà ogni segno di vita naturale.