Gli infermieri sono scesi in piazza a Genova. Presidi fissi per protestare contro l’abbandono da parte delle istituzioni, la mancanza di sicurezza e la scarsità di fondi.

Gli infermieri, chiamati eroi durante il momento più duro dell’emergenza Covid, sono stati nuovamente abbandonati a loro stessi e le promesse disilluse. Hanno fatto i cartelloni pubblicitari per ringraziarli ma oltre al “grazie” ci sarebbe anche da aiutarli davvero. Sennò sa di presa in giro.

Il sindacato degli infermieri “Nursing Up” si trova davanti il Palazzo della Regione per denunciare come alle belle parole ricevute quando accumulavano turni su turni senza mai riposarsi per salvare la vita alle persone non siano poi seguiti i fatti. Aiuti concreti? Zero.

In piazza gli operatori della Sanità lo dicono chiaro: i problemi non sono stati risolti. Tra le richieste più pressanti degli infermieri vi è la richiesta del riconoscimento, nel contratto, della peculiarità della competenza infermieristica e l’indennità che non sia “una tantum” ma che venga riconosciuta come fissa nella retribuzione.

Gli infermieri sono figure fondamentali all’interno degli ospedali, sono loro ad assistere i pazienti sia dal punto di vista fisico che emotivo. Disattendere le promesse fatte loro in un momento di crisi è crudele e ingiusto.

Non si può non appoggiare una simile richiesta e protesta da parte di chi ha messo a repentaglio la propria vita nel corso dell’emergenza e che merita decisamente di più del silenzio con il quale è stata ripagata.

Gli infermieri sono basilari per il buon funzionamento e la salute della società: devono essere ascoltati.