Tutti i nodi vengono al pettine, il caso del nuovo Galliera è stato sempre all’attenzione de ilBuonsenso. Ho lavorato personalmente su questo tema per cinque anni esaminando delibere e determine sia del consiglio regionale che del cda dell’ospedale. Di fatto il progetto non è sostenibile dal punto di vista economico.
Nonostante Toti elargisca decine di milioni di euro dei cittadini liguri per il progetto, Cassa Depositi e Prestiti non ci ha pensato nemmeno per un secondo a garantire il mutuo per una cifra di 60 milioni di euro che l’ospedale Galliera voleva ottenere.
Questa operazione che si regge sul nulla porterebbe solo alla cementificazione della collina di Carignano, già interessata da un problema di dissesto idrogeologico come allertato dai tecnici del Comune di Genova ma ignorato sia da Bucci che Doria.
Problemi che mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini che vivono nei pressi dell’ospedale.
Un progetto che andrebbe a ridurre ulteriormente i posti letto dell’ospedale e a demolire i padiglioni recentemente restaurati con soldi pubblici che sono perfettamente funzionanti e che verrebbero trasformati in residenze di lusso che poi dovrebbero essere vendute per rientrare dei costi.
Un’operazione che non ha senso, non sostenibile dal punto economico che andrebbe appunto a cementificare una collina e a ridurre i posti letto.
Cosa fece il cda del Galliera? Si intestardì nel voler acquistare a tutti i costi il bar limitrofo lungo corso Saffi, stimato dagli stessi periti del Galliera per massino 185 mila euro e che invece fu acquistato ancor prima dell’ok a procedere del progetto per 476 mila euro.
Il punto è che loro da sempre utilizzano i soldi pubblici, perché il Galliera è un ospedale pubblico, così come stabilito anche dalla sentenza del Consiglio di Stato che mi diede ragione nel 2017 contro l’ospedale che mi negava l’accesso alle informative millantando una sorta di autonomia “privatistica”. Un diniego fuorilegge dato che come ospedale pubblico anche il Galliera ha il dovere di sottoporsi a ispezioni da parte della Regione e dei suoi consiglieri.
Anche in quel caso l’ex vicepresidente del cda della struttura, Romano, venne indagato dalla Corte dei conti e pare che abbia restituito le cifre indebitamente utilizzate per usare l’auto blu del Galliera che per motivi personali, anche allora grazie al nostro intervento.
L’ospedale avrebbe semmai bisogno di interventi di restauro e manutenzione, un ammodernamento e messa in sicurezza delle strutture esistenti eseguibili in breve tempo e con minor costi come previsto dal progetto Galliera 2000.
Avendo invece usato soldi pubblici per l’acquisto sovraprezzo del bar sopracitato, probabilmente inutile per il progetto, anche in questo caso potrebbe esservi un potenziale danno erariale.
L’invito a dedurre è arrivato anche al cardinale Bagnasco, ex arcivescovo di Genova come al resto del cda dell’ospedale. Quindici soggetti che continuano a sostenere un folle progetto di messa in pericolo dei residenti di Carignano e la diminuzione di posti letto in un momento storico dove a causa del covid abbiamo imparato sulla nostra pelle quanto i posti letto siano necessari.
Non è secondario ricordare che i soldi che ci mette la regione erano stati destinati inizialmente alla costruzione dell’ospedale della Valpolcevera di cui la zona necessita da trenta anni. Burlando dopo averli destinati alla Valle per vincere la campagna elettorale ha poi deciso di reindirizzarli al Galliera, ospedale in centro dove sorge un altro importante nosocomio, il San Martino.
Nella Valpolcevera invece un presidio ospedaliero di livello manca totalmente.