Il rischio di perdere una realtà fondamentale per l’economia genovese come il Salone Nautico appare momentaneamente sventato dalla pronuncia del Tar, che ha disposto l’annullamento della gara, avallando le numerose perplessità evidenziate dal Gruppo 5 Stelle in Consiglio regionale.

“La decisione del Tar ha confermato tutte le criticità della procedura rilevate dal Gruppo M5S nei numerosi atti depositati in Consiglio regionale che, in quanto inascoltati, hanno portato alla decisione di provvedere a inviare apposita segnalazione al MIT, con cui è stata portata all’attenzione del Ministro la sussistenza di irregolarità nell’iter di conferimento della concessione dell’area portuale della Nuova Darsena Nautica. Irregolarità che denotano un agire quantomeno disattento da parte dell’Autorità di Sistema Portuale“.

Così la capogruppo regionale Alice Salvatore, che poi entra nel dettaglio: “L’Autorità Portuale aveva infatti deciso di scorporare la concessione della zona della Nuova Darsena Nautica di Genova (infrastrutturata nel 2004 con fondi pubblici per ben 26 milioni di euro e progettata con l’unico scopo di destinarla alla realizzazione del Salone Nautico e alle connesse attività del diporto) per conferirla per la maggior parte (ben 50.010 mq) ad ‘Amico & Co’, società privata specializzata in cantieristica navale, per una durata di ben 20 anni. A Ucina, invece, società controllata da Confindustria nautica, che si occupa della gestione del Salone Nautico, sarebbe rimasta solo la rimanente area di dimensioni ben minori (29.700 metri quadrati) per un periodo di soli 4 anni”.

Questa decisione è apparsa fin da subito in contrasto con l’interesse pubblico e incompatibile con il mantenimento dell’attività cardine dell’area: la realizzazione del Salone Nautico. Non solo. Come è stato più volte evidenziato, la procedura si è svolta in assenza dei minimi requisiti di trasparenza: infatti, la domanda di ‘Amico & Co’., volta a ottenere il conferimento della concessione per un periodo di 20 anni, non è mai stata pubblicata dall’Autorità portuale e così facendo è stato impedito a Ucina (cui era sempre stata preclusa la possibilità di ottenere titoli concessori di ampio respiro a causa del nuovo progetto di Renzo Piano per il compendio fieristico) di presentare un’istanza di carattere analogo”.

“Come evidenziato nella pronuncia del Giudice Amministrativo del Tar, il provvedimento di conferimento del titolo concessorio è risultato illegittimo ‘siccome non preceduto da una procedura comparativa caratterizzata da condizioni di effettiva parità di trattamento degli operatori economici’ e ‘in tal modo il confronto è stato sostanzialmente falsato'”.

“Il Movimento 5 Stelle – continua Salvatore – ha osteggiato fin da subito l’operato che ha favorito ‘Amico & Co’, ritenuto contrario all’interesse pubblico e pensato a beneficio di pochi singoli. Scelta in cui risulta evidente oltre che preoccupante la mancanza di trasparenza tenuta dall’Autorità di Sistema Portuale. Auspichiamo che in futuro tali carenze non si ripetano”.

“Ancora più preoccupanti sono state le dichiarazioni del Presidente di AdSP Paolo Emilio Signorini che, anziché prendere atto della bocciatura da parte del Giudice Amministrativo all’operato dell’amministrazione da lui presieduta, afferma di valutare la possibilità di proporre appello al Consiglio di Stato. Scelta che, vista la chiarezza delle argomentazioni espresse nella sentenza di annullamento, appare in aperto contrasto con l’interesse pubblico alla legittimità dell’attività amministrativa, al cui perseguimento deve essere orientata l’azione di AdSP”.

MoVimento 5 Stelle Liguria