La sanità ha bisogno di una profonda riforma. Ormai il paziente è visto come un cliente, la salute vista come una merce, ma questo non è possibile.
I servizi sanitari si sono progressivamente abbassati come capacità e qualità, perché la salute non viene più trattata come se fosse un diritto del cittadino ma semplicemente una voce di un bilancio da cui guadagnare.
Il sit-in di Albenga vuole riaffermare la necessità che l’ospedale della città rimanga pubblico.
Con i servizi rivolti al cittadino, e al paziente in quanto tale, senza interessi di portafoglio.
Che l’ospedale di Albenga rimanga pubblico è un una lotta di civiltà, che non possiamo perdere. Ormai a tutti noi è diventato chiaro, purtroppo, come una sanità tesa al privato non possa supportare gravi evenienze come il Coronavirus, con i gravi danni conseguenti in vite umane.
Il pubblico deve essere il faro di chi amministra la cosa pubblica. Il privato può esserci ma rimanendo nella sua sfera di utilizzo volontario, e non deve essere una imposizione e mai sostituire la sanità pubblica che deve essere potenziata e portata a livelli di eccellenza. La sanità, le cure, l’attenzione al paziente è il primo pensiero di chiunque guidi la nostra Regione, cosa purtroppo che non avviene.
Per questo ilBuonsenso continuerà a far sentire la sua voce in consiglio regionale e in tutta la Liguria e staremo vicino ai cittadini e ai pazienti perché il servizio pubblico rimanga una priorità.