Mentre in tante città europee come Parigi, Barcellona e tante altre vi è una ripubblicizzazione delle acque e rimunicipalizzazione di tutti i servizi idrici di distribuzione con punti di servizio dove i cittadini possono riempire le proprie borracce e bottiglie per poter garantire alla popolazione un’acqua gratuita e di qualità, da noi assistiamo sgomenti a fenomeni come i geyser a Bolzaneto.
Per carità, un incidente dovuto a terzi in questo caso. Tuttavia, la lentezza nell’intervenire è da ascrivere alla gestione pessima, tutta privatistica, del monopolio della multiutility Iren, che purtroppo fa davvero “acqua da tutte le parti” e ci riporta alla mente l’insoluto problema dell’acqua mai ripubblicizzata.
Nonostante il referendum.
Non viene fatta la giusta manutenzione, sempre nell’ottica tipica di società “alla Autostrade”, le quali pensano al profitto e a dividere gli utili con i soci ma poi del servizio se ne fregano.
I risultati li vediamo e li viviamo sulla nostra pelle. Continuano a rompersi tubature ed è accertato ufficialmente che fino al 40% delle nostre preziosissime risorse idriche vanno sprecate e disperse a causa di buchi e malfunzionamenti.
Le tubature sono rotte e non vengono sottoposte alla necessaria manutenzione. Non viene garantito il servizio per un corretto funzionamento della rete.
Finora è stato accertato il 40% di dispersione delle risorse idriche ma potrebbe trattarsi di una percentuale anche più alta. Il fatto stesso che non vi sia certezza sui dati e che a fronte di un sevizio che continuiamo a pagare in bolletta questi sono i risultati, significa che questa “camuffata” privatizzazione del servizio idrico, nonostante il referendum del 2011, è un fallimento su tutta la linea.
La volontà popolare è stata chiara. Ora bisogna tornare a ripubblicizzare tutta la gestione dell’acqua perché così com’è non funziona. È un servizio che deve essere garantito e non deve esserci profitto.
Torniamo a rimunicipalizzare tutto il servizio di distribuzione idrica.
Evviva l’acqua pubblica!