Eni è una delle aziende italiane che più hanno impatto nel mondo, sia economicamente che strutturalmente. L’ambito dove da sempre Eni lavora è uno dei più delicati.

L’impatto economico di Eni sul bilancio italiano però non è quello più importante. Ci sono altre cose che determinano un buon governo e uno Stato virtuoso: credibilità e onestà.

Questa credibilità viene costantemente minata dalle azioni palesemente sbagliate e in molti casi illegali che stanno dietro alla creazione di biodiesel che pur essendo parte delle cosiddette energie rinnovabili, di cui Eni beneficia con sussidi statali. Per la creazione di quasi 300 mila tonnellate di biodiesel sono stati creati danni irreparabili alle foreste primarie, soprattutto indonesiane. Sono migliaia di ettari di foreste vergini che vengono bruciate intenzionalmente dai partner locali di Eni per ottenere poi la riforestazione con piante di Olio di Palma.

Eni si tira fuori da queste pratiche ma non dà nessuna prova legale, anzi dichiara di voler pubblicare tutti i mulini che gli procurano la materia prima, ma non vuole chiedere a questi ultimi da dove derivano le loro piantagioni, creando di fatto un empasse e fornendo a questi intermediari il mezzo per continuare nelle loro pratiche distruttive.

Deforestazione

Non c’è più bisogno, ormai, di ricordare a tutti quanto l’impatto dell’uomo sulla natura possa essere distruttivo e letale per gli esseri umani, il Covid19 ormai ha chiarito a tutti, con la sua brutalità, quanto intervenire nei sistemi naturali ci si rivolga poi contro.

Ma pare che a nessuno venga in mente di mettere mano a questo stato di cose.
Non solo, ultimamente abbiamo dovuto anche sopportare la riconferma dell’Ad di Eni Claudio De Scalzi che è implicato da anni in affari a dir poco fumosi.
Descalzi è imputato per corruzione internazionale. Oltre un miliardo di tangenti sarebbero state pagate da ENI per ottenere un giacimento in Nigeria. Soldi che sarebbero piovuti sui conti correnti di manager, politici e faccendieri e su cui ancora non si è fatta luce. L’ENI è sotto inchiesta per corruzione internazionale anche in Congo dove avrebbe distribuito tangenti a politici congolesi e manager italiani. Coinvolta in circuiti poco chiari anche la moglie di Descalzi, Marie Madeleine Ingoba, secondo i PM, avrebbe controllato cinque società denominate Petro Service che hanno prestato servizi per l’ENI guidata dal marito tra il 2007 e il 2018 in cambio di 300 milioni di dollari.

Cosa ha fatto il governo? Lo ha lasciato al suo posto.

Come possiamo noi, come Istituzioni e come italiani, andare per il mondo a testa alta quando lasciamo colpevolmente le parti più importanti dell’economia nazionale in mano a persone poco limpide?
Come parliamo ai nostri giovani e ai nostri figli di come si debba rispettare l’ambiente e diminuire l’inquinamento se poi non facciamo nulla per frenare una deforestazione selvaggia nei Paesi dove lavorano le nostre aziende?
Questi non sono particolari irrilevanti, anzi sono basilari. La questione ambientale in un’azienda che sfrutta elementi naturali non è una cosa di cui occuparsene la domenica. Sono le fondamenta di un sistema. Se noi per primi non seguiamo quelle che sono regole importanti di convivenza uomo/ambiente come mai possiamo pretendere che qualcuno segua altre regole?

Mi spiego. Noi vogliamo che i giovani imparino a rispettare le regole della società, rispettare il prossimo, non arrecare danno alla comunità e così via. Che titolo abbiamo di parlare e di sentenziare se non facciamo nulla noi stessi?
Quando una istituzione permette ad un dirigente di essere men che brillante nella sua condotta come può mai insegnare qualcosa alle generazioni future?
Inutile fare tante parole, servono fatti. Togliamo il velo della corruzione e della sopraffazione su tutto e solo così avremo fatto il nostro dovere.

Parliamo di Eni? Fare chiarezza immediata sulle responsabilità di tutta la filiera produttiva, senza giri di parole o giochini di matrioske.

Facciamo chiarezza sulla limpidezza dei dirigenti Eni e finché non è possibile farlo, avendo evidenti ragioni, si metta al loro posto persone serie e oneste.
Diamo il buon esempio ai giovani. Creiamo il nostro e il loro futuro su basi solide e inattaccabili.

Firma la petizione https://zcu.io/yx6H