Una Liguria non connessa è una Liguria che rimane indietro, sotto molteplici punti di vista. La connettività deve essere garantita su tutto il territorio nazionale.
Internet non può e non deve essere visto come un capriccio per navigare sui social network, che peraltro sono ormai anche un utile strumento di lavoro per moltissimi, ma deve essere considerata una risorsa basilare per la popolazione. La riprova di quanto una connettività completa sia utile la si è avuta nel corso del lockdown nel quale l’Italia è stata bloccata per due mesi a causa della pandemia di Coronavirus: la rete è stata un mezzo per intrattenere, per comunicare, per stare vicini anche se si era distanti.
Uno su dieci ragazzi e bambini hanno avuto problemi ad accedere al diritto allo studio, a causa della scarsa connettività, a scarsa del basso o talvolta inesistente segnale di rete. La didattica a distanza diventa un diritto in situazioni come quella del lockdown pandemico.
La connettività ha avuto un ruolo centrale anche nelle prestazioni sanitarie, anche per questo altro diritto costituzionale va garantita la giusta connessione su tutto il territorio.
Internet è stato utile inoltre per usufruire di servizi di diverso genere, altrimenti inarrivabili, consentendo ad un’importante fetta del mondo del lavoro di proseguire con le proprie attività in smart working e limitando le conseguenze di uno stop prolungato.
L’importanza di una connessione a banda larga è stata quindi ampiamente dimostrata. Peccato che il territorio ligure sia terribilmente in ritardo sul calendario di marcia promesso dalla Regione e la Liguria rimane tutt’oggi vittima del ‘digital divide’: cosa significa? Che non tutti hanno accesso ad una rete ad alta velocità. Per molte persone, soprattutto nell’entroterra, essere connessi è complicato. Diventa una realtà costosa se si è costretti ad appoggiarsi alla connessione dati del cellulare, che comunque non sempre copre tutti i territori!
Vi sono alcune zone che restano totalmente scoperte, creando non poco disservizio e disagio ai giovanissimi e a tutti gli altri che ci vivono. Internet, anche a ragione di una burocrazia ed erogazione di servizi statali sempre più basata sulla rete, deve essere un diritto garantito a ogni cittadino ligure.
La Regione Liguria aveva il dovere di mettere a punto la banda ultra larga su tutto il territorio, dal 2016 ad oggi, Openfiber che si è aggiudicata gli appalti doveva provvedere alla copertura complessiva. Ma i lavori languono, l’obiettivo è ancora molto lontano e questa Giunta regionale non sa farsi rispettare.
Accelerare subito i lavori, pretendere che i fondi già erogati e messi a disposizione diano i loro frutti, significherebbe lavorare con lungimiranza per garantire finalmente la banda larga nelle zone che non sono coperte dal servizio ed una maggiora velocità su tutto il territorio, dando modo al cittadino di poter usufruire di un servizio funzionante e funzionale nella sua quotidianità. Un progetto che ad oggi doveva già essere realizzato.
Come farlo? ilBuonsenso ha appena depositato un’interrogazione urgente per conoscere i motivi del ritardo e per sapere se è stata elaborata una soluzione alternativa per non perdere altro tempo.
Quali sono le zone che più di tutte soffrono della mancanza di connettività? Quelle considerate dai provider come zone a “fallimento di mercato” che sono tuttora escluse nonostante gli appalti siano già stati profumatamente finanziati con soldi pubblici le richieste dei residenti per via della poca domanda complessiva.
Perché non realizzare con urgenza un’estensione della capacità di connettività in quelle zone e poter fornire ai liguri ancora scoperti una connessione? Perché, nonostante il lockdown abbia tristemente insegnato a tutti l’urgenza di provvedere questo strumento c’è ancora tanta inerzia da parte della Regione?
Il problema connettività in queste zone colpisce in maniera negativa anche gli edifici pubblici, come le scuole e gli ospedali, costretti a trovare delle soluzioni alternative.
È ora che non esistano più cittadini di serie A o cittadini di serie B in Liguria.
La connettività deve essere assicurata a tutti, anche se questo dovesse significare raschiare il fondo del barile degli sprechi della maggioranza, pronta a spendere diverse migliaia di euro per spot politici menzogneri piuttosto che per risolvere i problemi del territorio.
L’Agenda digitale Europea prevede che la copertura, ad almeno 100 Mbps debba essere garantita fino all’85% della popolazione e la restante percentuale, il 15%, delle zone rurali dovrebbe vedersi garantita una connessione ad almeno 30 Mbps.
La realtà della Liguria è ben diversa ed è ora di cambiare le cose.
Noi de ilBuonsenso continueremo a lavorare in Consiglio regionale affinché il bisogno di connettività del cittadino venga soddisfatto, per far sì che nessuno più, come accaduto in un periodo così drammatico e difficile come quello del lockdown, rimanga isolato senza connessione.
Connessione per tutti, in tutta la Liguria.
SCARICA LA PROPOSTA ORIGINALE DEL BUONSENSO AL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA