Il caos continuo dei treni nella nostra regione ha delle radici profonde.
Innanzitutto l’amministrazione di centrodestra ha stipulato un contratto capestro con Trenitalia, che ora gli impedisce di adeguare il servizio alle esigenze dell’emergenza sanitaria coronavirus e della crescente domanda di spostamento dei cittadini. Adesso, con le condizioni stipulate, è molto difficile fare qualcosa e la palla passa puntualmente al Governo, il quale tarda a rispondere e il governatore non vede meglio che utilizzare questa scusa per non fare nulla.
Ma in realtà le soluzioni, che si potrebbero applicare rapidamente, ci sono, ma è la regione che non vuole risolvere per motivazioni puramente politiche, per dare la colpa all’esecutivo.
La Regione ha la piena possibilità di organizzarsi con gli enti locali e le aziende municipalizzate sparse sul territorio per assumere immediatamente più autisti per gli autobus e migliorare drasticamente il traffico cittadino. Lavoro simile si potrebbe fare con i pullman, forniti da Trenitalia, che potrebbero essere aumentati senza particolare sforzo e immessi nella circolazione con tempi rapidissimi.
Le soluzioni esistono, sono anche relativamente facili. Ma è l’amministrazione che preferisce incancrenire la situazione dei trasporti Liguri per motivazioni di lotta politica, e a farne le spese sono ovviamente i cittadini.
Ci fosse il Buonsenso al governo della Regione, senza bisogno di combattere questo o quell’avversario o preferire soluzioni puntualmente private, avremmo già utilizzato le competenze regionali e gli strumenti necessari per immettere autobus e pullman oltre a prevedere un piano rapido di aumento dei treni.