Sul tema delle ristrutturazione delle scuole le maggioranze di Toti e Bucci sono totalmente nel pallone.
Oltre 200 istituti comprensivi genovesi hanno bisogno di una serie di interventi di ristrutturazione urgenti e complessi per la messa in sicurezza dei luoghi di studio e per garantire il distanziamento tra studenti.
Da maggio, con la possibilità di riaprire i cantieri Toti, come cabina di regia, e Bucci come sindaco di Genova, han perso tempo girandosi i pollici e a brevettare slogan inutili anziché a occuparsi delle reali urgenze del territorio, l’edilizia scolastica in primis.
Toti e Bucci non hanno utilizzato al meglio gli strumenti a loro disposizione e non hanno avuto la minima capacità di programmare gli interventi.
E’ vero che l’emergenza del Covid-19 ha rallentato le attività di tutti, ma così come si sono precipitati a riaprire anzitempo ogni tipo di attività o di trasporto pubblico per non erogare soldi alle imprese in difficoltà, anche la ristrutturazione delle scuole poteva essere trattata come una priorità.
Invece, a parecchi mesi di distanza dalla fine del lockdown, nulla è stato ancora fatto e le due Giunte, si sono ridotte all’ultimo mese per eseguire oltre 200 interventi.
Ai miracoli non crediamo e quando vengono promessi dal centrodestra ancora meno. Ecco perché la situazione rimane critica e al di là delle interviste, rimane ben poco di concreto. E’ chiaro ed evidente a tutti che in 30 giorni non cambierà nulla. E la Liguria continuerà ad avere scuole insicure o senza le necessarie manutenzioni. Che aspettiamo? la tragedia o il crollo per risolvere la situazione?
Il rinnovamento di Genova e della Liguria passa dalla programmazione, da piani pluriennali e da una visione più lungimirante delle cose, e non da corse dell’ultimo tempo o da tentativi maldestri di non superare le scadenze.