Tutti sappiamo che la concessione delle autostrade partita prima con la Spa Schemaventotto poi passata Atlantia, sempre con la famiglia Benetton alla guida, è un affare che parte da lontano, sono ormai decenni. Tanti i governi, di centrodestra e centrosinistra che hanno continuato questo rapporto senza mai pensare se ciò che stava nascendo e poi sviluppandosi era per il bene delle infrastrutture del Paese.

Basti pensare che in soli 4 anni dall’entrata della famiglia Benetton nelle autostrade i pedaggi sono saliti di oltre il 20%. In tredici anni i ricavi da pedaggio sono stati di ben 44,7 miliardi.

E purtroppo, come vedremo, non sono saliti in modo altrettanto vertiginoso gli investimenti per le manutenzioni.

Nel 2006, ultimo anno prima che da Schemaventotto si passi ad Atlantia, i ricavi totali si attestavano sui 3,1 miliardi di euro, diventati 6,9 miliardi nel 2018 (ultimo bilancio disponibile), con un aumento del 122,5%. In totale in 13 anni Atlantia ha accumulato fatturati per 57,4 miliardi.

I ricavi della società naturalmente sono saliti senza mai un attimo di tregua. Sono diventati ogni anno sempre più corposi fino ad arrivare a cifre davvero considerevoli.

Nel 2006 erano 660 milioni per arrivare agli 1,1 miliardi del 2017 (+66,7%), con una flessione a 810 milioni nel 2018 (ultimo bilancio disponibile).

Atlantia ha portato quindi ai suoi soci ben dieci miliardi di utile. Cifre che la rendono una vera e propria miniera di guadagni.

Gli investimenti per le manutenzioni

A livello globale, controllando i bilanci, possiamo dire che gli investimenti complessivi sono rimasti gli stessi, non hanno subito aumenti, da 1,17 miliardi del 2006 a 1,12 miliardi del 2018. Invece di aumentare, anche pensando agli anni che passano e che per ovvie ragioni, come tristemente stiamo imparando, le infrastrutture stradali si deteriorano e hanno bisogno di più impegno, gli investimenti sono diminuiti.

All’interno degli stessi investimenti operativi risulta in drastico calo la voce “altri investimenti”, che comprende le manutenzioni straordinarie. In questo caso si passa dai 397 milioni del 2006 ai 206 milioni del 2018, in calo del 48,1%.

Gli investimenti fuori dall’Italia

Deriva dai bilanci anche una seconda osservazione, che unita alla prima fa davvero pensare. Quanto ha speso Atlantia in nuove acquisizioni? Quanti soldi sono stati investiti fuori dall’Italia per comprare nuove aziende?

Il bilancio 2018 certifica che il flusso di risorse dedicate è stato di 29,3 miliardi per l’acquisto del controllo di Abertis, incluso l’indebitamento apportato per 12,7 miliardi. A questa cifra si aggiungono 2,4 miliardi per l’acquisto del 23,8% di Hochtief e 1 miliardo di euro per l’acquisto del 15% del tunnel sotto la Manica.

Il bilancio del 2016, invece, certifica un esborso di 1,36 miliardi per l’acquisto degli aeroporti della Costa Azzurra.

Una montagna di denaro per fare shopping all’estero, coi soldi degli italiani.