Era dal 2016 che la Regione Liguria doveva inserire la preferenza di genere nella formazione delle liste elettorali. Tanto tempo passato inutilmente grazie ad una maggioranza che non ha a cuore per nulla questi valori. È stato anche eliminato il famigerato listino.

Dopo la lettera da parte del Governo anche la maggioranza leghista ligure si è dovuta arrendere a questa innovazione che cerca di portare finalmente equità.

Ma della stessa importanza, e per alcuni forse anche molto più importante, è l’abolizione del listino che ha sempre permesso l’immissione di persone senza che queste si fossero messe in gioco e fossero passate in modo coerente alle votazioni elettorali.

Ora non è più possibile. E questo comunque è un buon risultato, un avanzamento, un raggiungimento di obiettivi che rendono più moderna la struttura legislativa regionale.

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Ora chiaramente ci sarà la gara a chi è più bravo e chi ha più voluto fare questo passo. È normale. Ma non bisogna mai dimenticare i fatti: dal 2016 nessuno della maggioranza ha mai proposto nulla e non l’avrebbe fatto neanche ora.

E giusto per ricordare altri fatti: nel 2019 ho presentato la modifica di legge per l’abolizione del listino e le preferenze di genere. Prima consigliera a farlo e da allora tutti hanno fatto barricate pur di approvarla.

Quindi ora è stato fatto quello che poteva essere fatto un anno fa.

Ora è importante usare bene questa opportunità e non farne un paravento elettorale, che le donne e gli uomini che entreranno nelle liste elettorali siano scelti esclusivamente per competenza ed ideali. E’ quello che facciamo nel Buonsenso.